Lunedì 11 agosto ’14, da Khorog a Osh (giorno 1) – Mongol Rally 2014

chorug osh

Dopo un’abbondante colazione in ostello ci rechiamo in paese per cercare un meccanico in grado di riparare la perdita di olio della macchina.

motore

Dopo un paio di tentativi infruttuosi presso officine non dotate della necessaria attrezzatura, guidando lentamente in una via parallela alla strada principale, troviamo una persona stesa per terra intenta a lavorare sulla parte inferiore di una macchina. Ci fermiamo e gli chiediamo se è in grado di ripararci la macchina. Lui mette il pandino sul crick, colloca una pietra sotto la ruota posteriore e quindi sparisce sotto il veicolo per ispezionare il problema. Quando riappare ci dice che non può riparare il guasto ma che può bloccare la perdita d’olio per permetterci di arrivare a Osh, distante una giornata di guida, dove sono in grado di aggiustarlo e si mette subito al lavoro.

10444506_349668185196821_963213657797435355_n

Rinfrancati da questa notizia, dopo aver comprato una RC Cola al market lì vicino, ci sediamo su un muretto all’ombra e guardiamo il meccanico lavorare mentre intorno a noi si forma una piccola folla.

3639851

15211_349590525204587_3035748464964311754_n

Chiacchieriamo in russo e in inglese con alcune ragazze che fanno da interpreti per gli adulti presenti mentre i bambini giocano sul marciapiede. Un’oretta dopo il meccanico ci dice che, con le fascettature di rigore, il problema è arginato e, quando gli chiediamo dove poter riparare la ruota di scorta, si offre di sistemarla lui. Prende perciò la gomma e scompare lungo la via. Le ragazze intanto ci offrono del tè ma noi rifiutiamo per non disturbare, però, quando ci chiedono i nostri contatti facebook, siamo felici di accontentarle. Il meccanico ritorna con la gomma riparata e una sorpresa: è tutto gratis. Cerchiamo di capire il perché e ci viene detto che siccome non ha riparato il danno ma ha solo rattoppato la falla, non ha fatto il suo lavoro e perciò non vuole essere pagato. Noi ringraziamo sentitamente e ripartiamo verso il ristorante indiano in cui Alberto è due giorni che vuole mangiare ma lo troviamo chiuso. Ci dirigiamo quindi verso il ristorante del parco di Khorug e durante il tragitto Alberto riceve i complimenti di alcuni ragazzi del luogo. Mangiamo wurstel, patatine, salsicce in pastella, gelato e tè al lampone. Andiamo quindi in ostello a caricare i bagagli e lasciamo Khorug guidando sulla M41, la famigerata Pamir Highway.

panda lodge foto-33 alberto lodge

Al primo distributore incontriamo tre spagnoli su di una Panda 4×4 cui hanno appena fatto risaldare il telaio; li salutiamo, scambiamo quattro parole e ripartiamo. Subito dopo ci imbattiamo al solito posto di blocco per il controllo dei documenti e mi chiedono una mazzetta di 200 dollari che io, per non cambiare, non pago e riprendiamo il cammino. La strada si mantiene discretamente bella, è in continua ascesa e solo in cima ai passi è sterrata ma rimane abbastanza veloce perché non ha buche.

DCIM100GOPRO DCIM100GOPRO DCIM100GOPRO DCIM100GOPRO DCIM100GOPRO

In cima al terzo e ultimo colle, all’inizio dell’altipiano del Pamir e a una quota superiore ai 4.200 metri sul livello del mare, di colpo, il motore si spegne. Accosto e provo a rimettere in moto ma, nonostante il motorino d’avviamento giri, il motore non si accende. Aperto il cofano, costatiamo, con disappunto, che il blocco motore non è più collegato al telaio, ma penzola mestamente sorretto solo dal supporto destro. Inoltre, nel suo movimento mosso dalla gravità, ha spaccato tutta la parte inferiore da cui, ora, gocciola olio copiosamente. Fortunatamente si ferma un gruppo di camionisti per darci una mano: per prima cosa, col loro aiuto, rimettiamo il motore in sede e lo fissiamo con un bullone al telaio, poi cerchiamo di fare ripartire il pandino, ma invano.

DCIM100GOPRO DCIM100GOPRO DCIM100GOPRO DCIM100GOPRO

Le ipotesi sono due: o il guasto è dovuto alla pompa della benzina oppure il problema è imputabile all’impianto elettrico. Capiamo che abbiamo bisogno di un meccanico così ci facciamo trainare verso il paese più vicino da un tir. Appena cominciata la discesa, però, mi accorgo che non avendo visibilità, con la corda di traino troppo corta e con i freni a servizio ridotto, rischio di non frenare in tempo e di scontrarci col camion che ci tira. Decido quindi di staccare il cavo di traino e di lasciare andare il tir. Siamo di nuovo fermi a bordo strada, il sole sta tramontando e iniziamo a sentire freddo, anche indossando le giacche invernali. All’orizzonte ecco però apparire una sagoma familiare: è la Panda 4×4 del team spagnolo incontrato poche ore prima. Facciamo loro segno di fermarsi e, nel nostro tristissimo spagnolo, spieghiamo il nostro problema. Uno di loro allora tira fuori dal bagagliaio una valigetta piena di attrezzi meccanici ed elettrici e inizia a fare il check al nostro pandino. Il risultato è che non arriva corrente alle candele e che quindi non vi è combustione nei cilindri. Controlliamo tutti i contatti ma non troviamo il guasto quindi ci rassegniamo e chiudiamo il cofano. Loro si offrono di trainarci fino al paese successivo alla ricerca di un meccanico. Tirano fuori la corda di traino, la legano al posteriore della loro auto e alla barra anteriore della nostra e ripartiamo. Durante il primo pezzo di strada pianeggiante non vi sono problemi e possiamo anche fare foto e video ma, non appena la strada inizia a salire e la corda va in tensione, la nostra barra si piega e il loro paraurti posteriore (assieme alla loro targa) si stacca: avevano attacco la corda alle due macchine non al telaio ma ai paraurti.

IMG_2262 copia

Ci rassegniamo quindi a passare la notte in tenda in quota e ci congediamo dal team spagnolo giacché non vogliamo rallentarli ulteriormente. Parcheggiamo la macchina a bordo strada e iniziamo a scaricare il necessario per la notte. Montiamo il campo alla luce delle lampade e al freddo (il termometro segna già temperature inferiori allo zero alle otto di sera), mangiamo delle scatolette in tenda e poi ci corichiamo.

10494592_349645801865726_7441659515186227652_n

Qui è dove ci siamo accampati.

Verso mezzanotte mi viene in mente che il problema potrebbe essere dovuto all’interruttore di sicurezza della macchina. Mi vesto a vado a controllare ma la macchina continua a non partire. Faccio un paio di foto al cielo siccome c’è la “super luna” quindi torno nel sacco a pelo tutto vestito ma per il freddo non chiudo occhio fino alle prime luci dell’alba.

DSC_3901 copia 2 fotomontaggio copia 2

Quest'ultima foto è un palese (e tristissimo) fotomontaggio ma
non si vedevano le stelle...