Dopo un’eccellente e abbondante colazione preparo l’attrezzatura fotografica (in quanto scarsamente utilizzabile nei giorni di viaggio, a causa della polvere e del fatto che devo guidare) e ci incamminiamo verso il centro della leggendaria città di Samarcanda.
Ci dirigiamo per prima cosa verso il Registan, piazza simbolo dell’Asia Centriale su cui si affacciano tre maestose madrase terminate tra il 1420 e il 1660.
Non riuscendo però a trovare l’ingresso alla piazza decidiamo di andare a visitare la sinagoga e prendiamo una stradina secondaria.
Ci ritroviamo all’entrata del bazar principale di Samarcanda (il Siab Bazaar) e cogliamo l’occasione per visitarlo, fare qualche foto ed eventualmente comprare qualche ricordino. Vi viene venduto di tutto: spezie, verdure, pane, carne, frutta secca, utensili per la casa, piccola elettronica, cappelli buffi e tessuti, solo per citare le merci maggiormente presenti.
All’uscita troviamo una comitiva di torinesi e approfittiamo della loro guida per farci indicare la direzione per la sinagoga che risulta essere dietro al nostro ostello. Nel tragitto per arrivarci ci fermiamo a pranzo e decidiamo di visitare prima la moschea di Biby-Khanym, una delle più grandi di sempre.
Compriamo poi delle cartoline e torniamo in ostello per il troppo calore. Nel tardo pomeriggio torniamo a visitare il Registan, di cui troviamo l’ingresso, e il bazar.
Si è fatta ora di cena quindi mangiamo del plov in una casa del tè e poi del gelato rientrando in ostello. Non visitiamo la sinagoga.