Venerdì 15 agosto ’14, Osh (giorno 1) – Mongol Rally 2014

Ottieni i Percorsi

Oggi ho appuntamento con l’autista alle nove di mattina al parcheggio dei tir per scaricare la macchina e portarla dal meccanico. Mi sveglio quindi alle otto, faccio colazione, saluto il team italiano “Rust & Dust” in partenza per Bishkek e mi dirigo verso il limite della città, dove abbiamo posteggiato il camion la sera prima. Trovo il conducente con evidenti postumi di una nottata passata nella grande città a spendere i soldi guadagnati trasportandoci fin là, ma non posso fargliene una colpa: è passato da un villaggio di 4.000 abitanti a 3.650 metri sul livello del mare in cui non c’è neanche un bar o ristorante e l’elettricità è disponibile per massimo quattro ore al giorno (e neanche tutti i giorni) a una città in stile occidentale, con night club, un luna park e, addirittura, una yurta a tre piani.

27910089

Purtroppo questa foto non l'ho fatta io perché non
mi ci hanno portato.

Iniziamo lo scaricamento gonfiando le gomme usando il compressore del suo camion, poi accostiamo l’autocarro a un muretto, mettiamo in sicurezza il portellone con alcune grosse pietre e infine, con l’aiuto di alcune persone raccattate in loco, scarichiamo il pandino.

IMG_2890 IMG_2889

Siccome l’autista è di buon umore, propone di andare a cercare il pezzo noi stessi, così, eventualmente, da risparmiare il costo del carro attrezzi. Chiamiamo un taxi e ci facciamo portare al bazar delle auto, vicino al cimitero islamico, sulla collina di Osh. Nonostante le nostre ricerche, non riusciamo a trovare il generatore d’impulso; comprensibilmente, in Asia Centrale non arrivano i pezzi di ricambio Fiat e quello più simile che troviamo è della Mercedes.

6PU009146241

Il venditore però mi dice che conosce un buon meccanico che si rifornisce da lui e può chiamare un carro attrezzi per portare la macchina alla sua officina: in questo modo non rischiamo di comprare un pezzo sbagliato. Siccome bisogna anche riparare la parte inferiore del motore e riattaccare la marmitta replico che va bene, contrattiamo il prezzo del trasporto e quindi torniamo al parcheggio dei tir ad aspettare il carro attrezzi. Mi congedo pertanto dall’autista, che riprende la via per il Pamir, e, una volta giunto l’automezzo e caricata la macchina sul rimorchio, la trasportiamo dal meccanico. Qui mi dicono che ci vorranno all’incirca cinque giorni per ottenere il pezzo e perciò di passare il mercoledì seguente. Torno in ostello a vedere cosa voglia fare Alberto e andiamo a pranzo al Caffè California, dove mangiamo due enormi pizze. Torniamo in pensione, al pomeriggio lavoriamo un po’ al computer quindi, per cena, andiamo al pub a rifocillarci con bistecche e polpette al formaggio.